venerdì 9 dicembre 2011

"Conoscenza della notte" di Robert Frost

Io sono uno che ha conosciuto la notte.

Ho fatto nella pioggia la strada avanti e indietro.

Ho oltrepassato l’ultima luce della città.
Io sono andato in fondo al vicolo più tetro.

Ho incontrato la guardia nel suo giro

ed ho abbassato gli occhi, per non spiegare.
Io ho trattenuto il passo e il mio respiro

quando da molto lontano un grido strozzato

giungeva oltre le case da un’altra strada,
ma non per richiamarmi o dirmi un commiato;

e ancor più lontano, a un’incredibile altezza,

nel cielo un orologio illuminato
proclamava che il tempo non era giusto, né errato.

Io sono uno che ha conosciuto la notte.

Robert Frost


(Traduzione di Giovanni Giudici)
Acquainted With the Night
I have been one acquainted with the night.

I have walked out in rain - and back in rain.

I have outwalked the furthest city light.
I have looked down the saddest city lane.

I have passed by the watchman on his beat

And dropped my eyes, unwilling to explain.
I have stood still and stopped the sound of feet

When far away an interrupted cry

Came over houses from another street,
But not to call me back or say good-bye;

And further still at an unearthly height,

One luminary clock against the sky
Proclaimed the time was neither wrong nor right.

I have been one acquainted with the night.
Robert Frost

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